Olio di oliva – 7 curiosità

Olio di oliva – 7 curiosità

Cosa significa olio evo?

Olio evo è l’acronimo di extravergine di oliva.
Un olio di oliva per essere extravergine deve avere un’acidità, espressa in acido oleico, di massimo 0,8 g per 100 grammi (0,8%).
Nella classifica della qualità degli oli, segue l’olio di oliva vergine che ha un’acidità massima pari al 2%, poi l’olio di oliva vergine lampante, con un’acidità superiore al 2%. E, a seguire l’olio di oliva, comunemente venduto anche dalla grande distribuzione. La classifica segue con altre tipologie di olio.

Evo è dunque sinonimo di qualità pregiata, con caratteristiche organoletticamente equilibrate e dalle proprietà eccellenti.

 

Quanto olio produce l’Italia?

Come riportato sull’ANSA, sul territorio italiano, in media, vengono prodotti circa 300 mila tonnellate di olio di oliva, per un valore di circa 3 miliardi di euro.
L’80% di olio italiano è prodotto al Sud: da Puglia, Calabria e in minor parte dalla Sicilia.
Per avere un termine di paragone, la Spagna, per vastità di territorio, supera in produzione il milione di tonnellate.

Come riportato su una scheda tecnica, elaborata dalla Commissione Europea, l’Italia, per produzione, è dunque la seconda, dopo la Spagna. Ma siamo primi nella conservazione delle biodiversità. Come afferma, infatti, Walter Placida, presidente della Federazione olivicola nazionale di Confagricoltura: “Siamo primi al mondo per biodiversità, con oltre 500 cultivar che danno vita ad oli con profili aromatici unici nel panorama mondiale”.
Il nostro olio, infatti, è considerato uno dei prodotti fiori all’occhiello del made in Italy e rimane tra i prodotti più esportati, insieme alla pasta e al vino.

 

Cosa determina la qualità di un olio?

La qualità dell’olio è determinata da molti fattori:

  • in primis la varietà delle olive (alcune presentano un sapore ottimo e ideale per la spremitura altre sono preferite per la degustazione a tavola),
  • la procedura di raccolta (che preservi l’integrità dell’oliva, fino al frantoio),
  • le tempistiche della molitura, importantissime per evitare che le olive inizino il processo di macerazione,
  • la molitura, che rispetti meccanismi innovativi di spremitura a freddo, cioè a bassissime temperature.
  • Non da escludere, anche le temperature della zona impattano sul gusto e sulla proliferazione di eventuali insetti, che possono intaccare la qualità dell’olio.
  • Infine, la conservazione è determinate.

Come conservare l’olio?

L’olio è un alimento molto delicato che non deve entrare a contatto con la luce, l’aria e infine con le alte temperature. Altrimenti potrebbe cambiarne il colore, il profumo e/o il sapore. Si consiglia di conservarlo in bottiglie scure, sempre chiuse e lontane da fonti di calore.

 

Un consiglio del contadino

Se comprate l’olio “novello”: appena molito, congelatene una parte. Quando lo utilizzerete dopo mesi, noterete piacevolmente che ha mantenuto perfettamente la sua freschezza

 

Composizione dell’olio

L’olio è per lo più composto da grassi monoinsaturi, che,  se dosati, sono considerati ottimi alleati di una dieta sana poichè contribuiscono a prevenire la comparsa di malattie cardiovascolari. Al contrario, i grassi saturi, contenuti per esempio negli alimenti confezionati sono ritenuti nemici poichè si accumulano nel sangue, favorendo la comparsa del colesterolo “cattivo”.

 

Una ricetta – Come preparare le olive in salamoia

1. Lavare le olive in acqua fredda,
2. Fare la salamoia: sciogliere 90gr/100 gr di sale in 1 l ti acqua (1 lt di acqua per ogni kg di olive).
3. Spostare le olive intere in barattoli.
4. Aggiungere l’acqua salata nei barattoli di vetro con le olive e infine aromatizzare con del finocchietto selvatico arrotolato. Lasciarle riposare per almeno 15 giorni.

 

 

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